Macco di fave secche al finocchietto





Di tempi difficili capita di viverne nel corso della vita. Periodi davvero neri dove sembra di precipitare e non trovare la fine della caduta.
Crisi individuali che non così facilmente vengono comprese e accolte. La vita intorno si svolge come sempre, si crea un autoisolamento che ha due scopi: la negazione di una realtà che non si riesce ad affrontare e quello di evitare di dover spiegare o fare finta, con uno sforzo immane che non sempre ci si può permettere, nella società in cui viviamo non è contemplato il potere stare male, il non avere la forza, l'esigenza di stare fermi.
La frase che viene ripetuta è "Non importa come, ma bisogna andare avanti"...purtroppo non è così semplice, anzi, spesso  si rischia di fare degli errori che peggiorano la situazione e buttano in un maggiore sconforto.

In questi giorni di coronavirus, di città deserte e atmosfere irreali, la crisi è diffusa, un popolo intero è entrato in uno stato d'ansia, nessuna certezza, i giorni si vivono al minuto, con la paura, con la difficoltà ad avere speranza.
Ci si è dovuti fermare, non vi era altra scelta. Tutto questo avrà delle ripercussioni economiche non indifferenti, ma non è banalizzando il problema che le cose migliorino, anzi, è esattamente l'opposto. Sono dell'idea che prima ci si ferma e si affrontano le cose in maniera diretta e draconiana e prima si potrà tornare alla vita normale.

Credo che questo momento sia, nella sua drammaticità, un'occasione per riflettere sulla nostra fragilità, come essere umano, come sistema. Forse dovremmo ridimensionare il nostro delirio di onnipotenza e accettare che siamo essere umani che fino a oggi hanno avuto la fortuna di vivere bene, in quella parte di mondo che ha tante possibilità affinchè ci si possa realizzare.

Alla fine non ci è stata privata la libertà, non sono arrivate bombe a distruggere le nostre case e a farci morire, non ci siamo trovati imprigionati, seviziati e uccisi, non siamo stati costretti a imbracciare un'arma per difenderci, a uccidere o affrontare una fuga in condizioni di totale rischio.

Il nostro nemico è un qualcosa di microscopico, invisibile, incontrollabile che ci ha costretto semplicemente a rimanere fermi, quasi immobili, a rivedere la nostra vita, il nostro quotidiano, ci ha costretti a metterci in discussione all'interno delle nostre case, a prenderci delle responsabilità nei confronti della comunità intera, dell'Altro.

Non si sa quando ne usciremo ma credo che potremo uscirne migliori, se lo vorremo!

A me sono saltati tanti appuntamenti, tante cooking class, mi si è rallentato notevolmente un grosso progetto a cui speravo di dare il via all'inizio della stagione estiva, legato solo ed esclusivamente al turismo, quindi mi ritrovo a dover rivedere i conti, a sospendere tutto e a pensare all'affitto, al sostentamento in un momento in cui non avrò delle entrate.
É dura, ma non ho scelta, quindi guardiamo avanti e pensiamo a cosa preparare a pranzo, magari qualcosa di economico e nutriente, ma soprattuto che dà tanta soddisfazione.

Tra l'altro quesa ricetta è stata in tv, è una delle proposte che ho offerto come benvenuto a Chiara Maci per la trasmissione Italia a Morsi che ho avuto il piacere di ospitare nella mia cucina (QUI troverete il post in cui parlo di questa formidabile esperienza) e dalla foto capite che l'ho rubata dalla trasmissione con uno scatto al monitor del computer.

Se per caso vi foste persi la puntata o avrete il piacere di rivedere me e il mio faccione, danno una replica proprio oggi, 11 marzo, in due occasioni, alle 14 e alle 18, sempre su Food Network Italia Canale 33.
Fermo restando che potrete vederla su Dplay quando vorrete a questo link
https://it.dplay.com/food-network/l-italia-a-morsi/stagione-2-episodio-13/

o potete copiare e scaricare la puntata da qui https://drive.google.com/file/d/1ga0GRyyyWyWjA4a4Jc_L_M4gcV4bZ89d/view

Ah già la ricetta, vista in Tv, è il Macco di fave secche al finocchietto, è una ricetta tipica di questa zona, contadina, che dà conforto e assai gustosa.




Macco di fave al finocchietto


300g di fave decorticate
1 cipolla
1 carota
150g di Finocchietto (se non lo trovate potrete usare le cime dei finocchi ma dovrete aumentare la quantità a 200g o in alternativa i semi, una manciata generosa, da mettere prima del soffritto ma assieme all'alloro)
2 foglie di alloro
olio evo
sale

Pulite e lavate il finocchietto e tritatelo grossolanamente.
Preparate un battuto con la cipolla e le carote.
In una pentola alta, mettete l'olio evo e scaldate con l'alloro.
Dopo qualche minuto unite il finocchietto e poi il battuto.
Quando la cipolla diventa translucida, unite le fave.
Coprite con dell'acqua tiepida oltre due dita dalle fave, mettete a mezzo coperchio e lasciate cuocere per circa 30 minuti, controllando che non ci sia bisogno di aggiungere altra acqua, in tal caso unitela, ma sempre tiepida.
Portare a cottura, dai 30 a 50 minuti, circa, comunque assaggiate, perchè dipende da quanto sia "cucivula" la fava (grado di facilità di cottura).
Salate all fine e servite in ciotole individuali con un filo d'olio.







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