Archichefnight 2019, tra architettura e cibo a Torino
L'agenzia Towant organizza eventi nell'affascinante mondo dell’architettura. I format ideati sono vari e coinvolgono sia le aziende di design più prestigiose del panorama italiano, sia la stampa dedicata e no, sia gli studi di architettura. Un modo di fare rete con la voglia di divertirsi e mettersi in gioco.
I nomi delle manifestazioni sono altamente evocativi per comprendere lo spirito ludico e informale perseguito dagli organizzatori.
Se negli Architects Party, gli architetti scatenano la loro passione per il ballo, nel DJArch propongono le loro playlist, mentre nell’ArchiBike inforcano la bici per dei tour alla scoperta del ricchissimo patrimonio architettonico italiano, quando si parla dell’ArchiChefNight indossano il grembiule e diventano chef per una sera.
É già la seconda volta che vengo invitata in veste di foodblogger alla presentazione di queste cene particolari (qui a Milano nel 2016), dove il mondo visionario dell’architettura incontra un altrettanto mondo visionario, quello della cucina: la creatività e la ricerca di armonia non si esprimono solo nelle forme ma anche nel palato.
Gli architetti lasciano lo studio degli elementi e degli spazi per ritrovarsi in cucina, proprio in uno dei luoghi forse più importanti e interessanti per quanto riguarda la progettazione d'interni.
Gli architetti lasciano lo studio degli elementi e degli spazi per ritrovarsi in cucina, proprio in uno dei luoghi forse più importanti e interessanti per quanto riguarda la progettazione d'interni.
Nell’edizione 2019, che quest’anno parte da Torino, la cucina in questione è quella di un grande ristorante, Condividere al cui timone troviamo lo chef Federico Zanasi.
I locali si trovano in un luogo prestigioso, per la storia di Torino e non solo: la Nuvola Lavazza, un progetto architettonico di grande qualità e di straordinari contenuti.
I locali si trovano in un luogo prestigioso, per la storia di Torino e non solo: la Nuvola Lavazza, un progetto architettonico di grande qualità e di straordinari contenuti.
Ho avuto così modo di visitare lo spazio e il museo che, con il susseguirsi di ambienti, frasi, oggetti multimediali “racconta”
la storia della Lavazza, iniziata alla fine dell’ottocento in una drogheria in via San Tommaso, a Torino;
ci stupiamo quando scopriamo il percorso che la pianta del caffè (molto bella ed elegante per le bacche di un rosso favoloso e per i piccoli fiorellini bianchi che ricordano quelli del gelsomino) intraprende per trasformarsi nella bevanda tra le più famose e consumate del mondo;
ci divertiamo a seguire l'evoluzione dell'azienda attraverso le pubblicità appartenenti, ormai, alla nostra memoria collettiva sia per i grandi autori e artisti che si sono via via succeduti, sia per i personaggi creati ad hoc (come dimenticare Carmencita?), sia per le frasi a effetto (ricordate il "più lo mandi giù e più ti tira su"?)
La scelta di luoghi così importanti e simbolici rivela la cura e la passione del team dell’agenzia Towant.
Per questo vi invito a seguire la prossima tappa di Archichefnight a Milano, il prossimo 19 marzo, presso il ristorante Attimii del grande e ineffabile chef Heinz Beck.
Ecco a voi il Menù con i nomi dei relativi Studi in gara:
MENU ARCHICHEF 6 MARZO 2019
CONDIVIDERE NUVOLA LAVAZZA
Profondo Blu
Cheviche di cernia con erbette varie, non facilmente distinguibili, e caviale blu di curaçao
AI2O
Agnolotti per rispettare la tradizione piemontese con quattro ripieni diversi, ognuno con un significato e messaggio preciso: all'erbazzone per ricordare un'amica; ai calamari e seppie con la freschezza e il brio dello zenzero per guardare all'innovazione, alle generazioni future; con guancia brasata per richiamare la solidità della tradizione; con pollo al curry per guardare oltre i confini. Il tutto servito con del brodo assai verde (sospetto che gli spinaci fossero i protagonisti) per non dimenticare la sostenibilità, concetto ormai indispensabile nel presente di oggi. Questo piatto comunica i principi a cui si ispira il lavoro progettuale dello Studio
Agnolotti per rispettare la tradizione piemontese con quattro ripieni diversi, ognuno con un significato e messaggio preciso: all'erbazzone per ricordare un'amica; ai calamari e seppie con la freschezza e il brio dello zenzero per guardare all'innovazione, alle generazioni future; con guancia brasata per richiamare la solidità della tradizione; con pollo al curry per guardare oltre i confini. Il tutto servito con del brodo assai verde (sospetto che gli spinaci fossero i protagonisti) per non dimenticare la sostenibilità, concetto ormai indispensabile nel presente di oggi. Questo piatto comunica i principi a cui si ispira il lavoro progettuale dello Studio
Secondo Piatto:
Food Loci
Una quaglia ripiena di melanzana, profumata da tante erbette e servita con dell'insalatina tenera con un dressing assai particolare (mi sa che vi era un po' di fondo dell'arrosto di quaglia)
Secondo Piatto:
lamatilde
Oriri
La ricetta rispecchia le origini territoriali dei componenti la squadra dello studio: Pluma iberica marinata nel Kimchi e grigliata, servita su un letto di polenta bianca con gocce di olio al basilico, pesto di cime di rapa con colatura di alici, crumble di pane fritto e nocciole.
lamatilde
Oriri
La ricetta rispecchia le origini territoriali dei componenti la squadra dello studio: Pluma iberica marinata nel Kimchi e grigliata, servita su un letto di polenta bianca con gocce di olio al basilico, pesto di cime di rapa con colatura di alici, crumble di pane fritto e nocciole.
La bocca nel fuoco della passione
Ispirati dalle Nuvole, hanno presentato un pre dessert di zucchero filato assai aereo che sembrava davvero una nuvola, da mangiare con le mani, per tornare un po’ bambini e tenersi pronti a giocare con le consistenze diverse e i gusti assai contrastanti del dessert vero e proprio ispirato alla seduta Bocca, famosa in tutto il mondo e progettata dallo studio stesso.
Ispirati dalle Nuvole, hanno presentato un pre dessert di zucchero filato assai aereo che sembrava davvero una nuvola, da mangiare con le mani, per tornare un po’ bambini e tenersi pronti a giocare con le consistenze diverse e i gusti assai contrastanti del dessert vero e proprio ispirato alla seduta Bocca, famosa in tutto il mondo e progettata dallo studio stesso.
Giunti a questo punto vorrete sapere chi ha vinto, ebbene per questa edizione sabauda lo studio vincitore è... lo Studio 65, storico studio torinese (date un’occhiata la link https://www.studio65.eu/ e capirete cosa intendo per storico, soprattutto nel mondo del design).
Ringrazio vivamente Marta Ascani, Teresa Mirmina e Gianluca Lupi per avermi dato la possibilità di visitare questo spazio magnifico, conoscere le loro iniziative e di poterne scrivere.
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