Estate, fa caldo e...riso al pomodoro
Come ogni anno comincia puntuale il lamento per il caldo. Per carità, più che giustificato le temperature di questa fine mese sono state sorprendenti. A mia memoria non ricordo un giugno così torrido. Ma del resto viviamo più a sud di Tunisi, siamo una costola staccata dell'Africa e quindi ci sta che al sole si siano raggiunti i 45 gradi.
Non vivendo più in campagna dove, tra la frescura del giardino e l'aria sempre mossa da un più meno leggero venticello, ho avuto difficoltà a mantenere una certa lucidità mentale. Ben presto la casa in cui vivo si è trasformata in una sorta di luogo sempre buio, con due tre postazioni dove boccheggiare a temperature diverse secondo l'ora della giornata e secondo l'esposizione delle stanze.
Tenere chiuse con gli scuri le camere rivolte a sud, scappare già la mattina presto dalla microscopica camera che ospita il mio sonno e che, sprovvista di imposte o quant'altro, già di buon mattino, viene colpita dal pieno sole: il raggio trapassa le tende e come fosse un raggio laser, lascia un segno sulla mia pelle, la cuoce letteralmente.
Attigua alla camera da letto c'è la cucina che, provvista d'imposte, per qualche ora rimane ancora un luogo praticabile ma in cui, di sicuro, non mi sono azzardata ad accendere un fuoco. Mi sono nutrita di insalate, frutta e yogurt.
Da qualche giorno le temperature sono timidamente scese e si respira. Nel mentre io mi ero già stufata di mangiare insalate e yogurt e ho pensato di accendere almeno un fuoco e di prepararmi una delle mie ricette preferite (un sapore d'infanzia e come tale consolatorio e appagante), il riso al pomodoro approfittando anche della bontà dei pomodori di questo periodo e delle ultime foglioline di basilico greco rimaste attaccate alle ben due piantine agonizzanti che non sono riuscita a salvare.
La cottura che utilizzo è quella pilaf: unica pentola, quindi un solo fuoco, non occorre versare il brodo in continuazione come con il risotto e quindi non sei costretto a stare davanti ai fornelli. L'unica accortezza che si usi sempre lo stesso tipo di riso ormai collaudato per le proporzioni tra riso e acqua.
La cottura pilaf arriva dalle tradizioni del medio oriente, la utilizzo spesso perchè la trovo pratica e assai gustosa. Si tratta di una cottura ad assorbimento, come quella del risotto, la base di verdure o altro intingolo da cui si parte penetra per tutto il tempo della cottura nei chicchi di riso per un risultato omogeneo e saporito. In onore della provenienza esotica del tipo di cottura ho aggiunto, in questa versione di riso al pomodoro, una nota speziata aggiungendo della cannella.
Riso al pomodoro (per 2 persone)
un bicchiere colmo di riso arborio
due bicchieri acqua o brodo leggero di verdure, in entrambi casi caldi
400g di pomodoro piccadilly
uno spicchio d'aglioun piccolo cipollotto
un pezzetto di peperoncino fresco
2 cucchiaini di cannella (facoltativo)
2 cucchiai di Grana Padano
foglioline di basilico in abbondanza
olio evo
sale
In un tegame basso fate sudare l'aglio, il cipollotto affettato sottile, il peperoncino tritato fine con l'olio e alcune foglie di basilico. Appena le rondelle di cipollotto diventano traslucide aggiungere i pomodori fatti a pezzi e la cannella. Lasciate cuocere per una decina di minuti poco più. Togliete l'aglio.
Misurate il riso usando il bicchiere e aggiungetelo ai pomodori, mischiate bene e coprite il tutto con l'acqua o il brodo. Mettete il coperchio e lasciate cuocere a fiamma dolce, senza muovere il tegame per circa 15 minuti da quando il tutto sobbolle un po'.
Se è la prima volta che lo fate, sbirciate aprendo il coperchio e vedete se il riso non sia troppo asciutto per arrivare a cottura, nel caso aggiungete ancora del liquido.
Una volto cotto, salate, mescolate bene, lasciate riposare qualche minuto e aggiungete il formaggio e tante foglioline di basilico.
Varianti: se si elimina il formaggio diventa vegano.
si può utilizzare anche del riso integrale ma quel punto sia la proporzione d'acqua e i tempi di cottura cambieranno, occorrerà aumentare entrambi
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