Alessandro Borghese, il suo libro "tu come lo fai", la festa di libri "A tutto volume" e ...me
Io rispondo: "Caro Vincenzo ho un serio problema a parlare in pubblico e intendo molto serio"
Vincenzo risponde con una risata e io mi convinco in un nano-secondo.
Il nano-secondo dopo me ne sono già pentita.
Le mani cominciano a sudare e arrivano i crampi allo stomaco.
Dopo 5 minuti mi chiedo " e se fosse una sfida come quella volta che accettasti di preparare un pranzo per 20 persone?" e mi rispondo con un'altra domanda "perché ho bisogno di sfide?" In questo delirio marzulliano continuai per non so quanto tempo poi, per sfinimento, terminai questo massacro di neuroni.
Dopo qualche giorno mi arrivò il libro e cominciai a leggerlo, a studiarlo. Ma prima approfondii la mia conoscenza di Alessandro Borghese che sapevo essere un cuoco televisivo ma che non avevo mai visto proprio per questo: io non ho la tv da 10 anni.
Questo baldo giovanotto mi fece subito simpatia e cercai traccia di questa mia prima impressione nel suo libro.
La cosa che mi piacque molto è che ogni ricetta è accompagnata da un brano musicale, particolarità che lo rende originale rispetto a tutti glia altri libri di cucina.
Il repertorio musicale è per lo più rock ma troviamo anche molti classici del jazz e del pop: devo dire che provare a fare la ricetta della pasta choux per i bignè con i Beatles in sottofondo ha avuto un suo perché.
La mia prima esperienza da moderatrice/presentatrice è stata positiva nonostante il primo momento di panico quando, raggiunta la postazione, vidi il sagrato della magnifica Chiesa di San Giovanni gremito come non mai.
Eh sì, quella gente aspettava Alessandro Borghese e quindi anche me.
Tutto è andato bene anche perché Alessandro e io siamo riusciti a trovare un dialogo capace di coinvolgere il pubblico, di rilassarci perché alla fine parlavamo di cibo e di ricette, un amore condiviso da entrambi.
Photo Credits: Marcello Bocchieri
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