Di amici piemontesi e Pesche ripiene al cacao e amaretto
Questi ultimi 10 giorni li ho trascorsi con dei cari amici piemontesi che sono venuti a trovarmi per godere del nostro meraviglioso mare di fine estate e dei bei luoghi in cui vivo.
Purtroppo non mi sono potuta dedicare alla cucina come avrei voluto ma non ho potuto esimermi dal preparare loro la parmigiana di melanzane (diciamo pure che è stata una richiesta esplicita, della serie "Sai Elisa? è da tanto tempo che non mangio la parmigiana di melanzane..."). Voi cosa avreste fatto? Beh, io mi sono subito messa all'opera e nonostante i 35 gradi (qui fa molto, molto caldo) mi sono messa a friggere e ho acceso il forno.
Vuoi mettere il piacere di fare cosa gradita e vedere occhi e pance soddisfatte?
Per creare un ponte tra un piatto tipico del sud e un piatto tipico piemontese, complici anche delle belle pesche da consumare, mi sono cimentata per la prima volta nella preparazione delle pesche ripiene che durante i miei soggiorni piemontesi mi ero solo limitata a mangiare (leggi: divorare).
La ricetta l'ho cercata su internet e quella che mi ha più convinta è stata quella di fiordilatte a cui ho aggiunto una manciata di pinoli, ho raddoppiato le dosi, ho aggiunto la polpa di una pesca (il ripieno mi è sembrato poco), lo zucchero è facoltativo e io non l'ho messo. Ecco la ricetta
Pesche ripiene alla piemontese
6 pesche mature
25 amaretti circa (dipende dai gusti e poi non avevo il liquore all'amaretto consigliato nella ricetta di fiordilatte)
2 cucchiai di cacao amaro in polvere
una manciata di pinoli tostati
Accendere il forno a 180°C. Tagliare a metà le pesche e, dopo aver tolto il nocciolo, scavare un po' di polpa da mescolare con gli amaretti sbriciolati, il cacao in polvere un po' di pinoli, lasciandone una parte da mettere come decorazione prima d'infornare. Sistemare le mezze pesche in una teglia e riempire con l'impasto, decorare con i pinoli e infornare per una trentina di minuti fino a quando non si crea un po' di crosticina ai bordi delle pesche. Lasciare raffreddare. Il giorno dopo sono anche più buone, sempre se resistete a non mangiarle prima.
grazie ancora, fiordilatte!
Non vedo l'ora di provarla!
RispondiEliminaCarine! Anche in senso commestibile, voglio dire...
RispondiEliminaUn saluto,
Sabrine
PS: molto grata per il tuo bel commento al mio ultimo post...
queste pesche ripine le ho conosciute da poco, sono una vera golosità :P
RispondiEliminaMi piace molto il tuo blog, mi aguro che il tuo prossimo progetto lavorativo sia nel campo dell' editoria o "giù di lì"...la tua scrittura è evocativa, oltre al fatto che denota chiaramente la tua sensibilità e l'amore che provi per il"Bello". davvero brava.
RispondiEliminagabriella
Gabriella@ Grazie per il tuo commento...!!! Grazie!
RispondiEliminail mio prossimo progetto riguarderà un ristorante di cui curerò la linea degli antipasti e quella dei dolci. Per l'editoria, vedremo, magari più in là!?
un caro saluto!
elisa
buone eh? :) bella idea i pinoli!
RispondiEliminaCiao e buona serata!
a parte la mancanza di zucchero e di uovo hanno un aspetto magnifico! ora vado a guardarmi la parmigiana, che adoro!
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