Soggiorno a Parigi - prima parte
Nel post precedente vi ho parlato del viaggio che mi portava a Parigi, adesso vi parlo delle mie ultime ore in questa città perché sono state anch'esse segnate da un bellissimo incontro del tutto inaspettato.
Questi pochi giorni a Parigi sono stati intensi sicuramente per le emozioni. Questa città ti predispone l'animo ad accoglierne la bellezza poi ci si mette pure il caso, l'hasard, ed ecco che difficilmente potrò dimenticare le mie ultime ore parigine.
La mattina, molto triste per l'imminente partenza, mi arriva una telefonata di una persona cara che non sentivo da tanto tempo. Scambiate le prime battute la informo che mi trovo a Parigi anche se solo per poche ore. Dall'altra parte del telefono sento prima qualche momento di silenzio e subito dopo un:
La mattina, molto triste per l'imminente partenza, mi arriva una telefonata di una persona cara che non sentivo da tanto tempo. Scambiate le prime battute la informo che mi trovo a Parigi anche se solo per poche ore. Dall'altra parte del telefono sento prima qualche momento di silenzio e subito dopo un:
– Non ci posso credere, anch'io sono a Parigi!
Ripresami dallo shock dico – Pazzesco! Sono in partenza però. – e aggiungo – Sentivo che dovevo rimanere qualche giorno in più!
Facciamo subito un rapido calcolo per conciliare l'orario della mia partenza e gli orari dei suoi appuntamenti e riusciamo a ricavarci un pranzo veloce in Rue Bonaparte, di fronte la chiesa di Saint Germain in un bellissimo ristorante, il cui nome non ricordo. Del pranzo ho fotografato i dessert qui sopra.
Credetemi, tutto avrei potuto immaginare tranne di salutare Parigi in compagnia di questa persona a me così cara, C'est la vie! E poi è stata così gentile da regalarmi una scatola di macarons di Pierre Hermé: bellissimi!
Credetemi, tutto avrei potuto immaginare tranne di salutare Parigi in compagnia di questa persona a me così cara, C'est la vie! E poi è stata così gentile da regalarmi una scatola di macarons di Pierre Hermé: bellissimi!
Ho fatto qualche foto della vetrina del minuscolo ma sontuoso negozio di Pierre Hermé assolvendo così il mio dovere di brava foodblogger e dei macarons che, considerata la mia imbranataggine, avevo già un po' stritolato tra gli altri miei pacchetti e pacchettini (devo dire che il viaggio a Parigi è stato un dramma per la mia carta di credito).
Arrivato il momento dei saluti abbiamo ringraziato il caso per aver trascorso, anche se per poco, momenti così piacevoli (e potrei dire felici?). Una passeggiata, alquanto inaspettata, in boulevard Saint Germain al fianco di una persona cara credo possa essere ricordata come un momento, seppur breve, di felicità.
Il prossimo post sarà una carrellata di foto, ma non aspettatevi foto convenzionali, alcune non le capisco neanche io. Qui aggiungo altre foto di dolci e pasticcerie: io non amo i dolci ma li trovo incredibilmente belli e poi i francesi hanno cura e gusto del tutto particolari per quanto riguarda la presentazione, il packaging. Si può solo imparare!
Ladurée
Damas
Gerard Mulot
adoro le scatoline e guardare i macarons. :-D
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